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CASEIFICIO FONTANAFREDDA

CASEIFICIO FONTANAFREDDA

Il Caseificio Sociale di Fontanafredda trova nuove leve. Rinnovato il CdA con la conferma a Presidente di Stelio Bravin e la nomina di cinque nuovi giovani.

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Con il rinnovo del direttivo e l'ingresso di cinque nuovi giovani, il Caseificio sociale cooperativo di Fontanafredda trova nuove leve per guardare al futuro con nuove forze e nuove idee. Stelio Bravin di Polcenigo è stato riconfermato alla guida del sodalizio in qualità di presidente e verrà affiancato da Michele Posocco come vicepresidente. Posocco è, assieme a Marzio Bortolin, Guido Giordani, David Paronuzzi e Luca Casagrande, uno dei nuovi membri del direttivo, che sarà composto anche da Giorgio Lorenzet, Maria Santarossa e Massimo Andreazza.

LA COOPERATIVA

Ad oggi la cooperativa conta 18 soci. Un numero davvero basso rispetto al passato. «Purtroppo tra le molte aziende che hanno chiuso e soci che se ne sono andati, questa è la realtà. Certo non abbiamo i numeri di quando i soci erano qualche centinaio, ma la realtà è cambiata. Oggi comunque si lavorano 90 ettolitri di latte al giorno. Abbiamo passato qualche momento difficile a livello societario, ma questo nuovo direttivo vuole proprio guardare avanti. Non ci sono solo grandi aziende. Noi cerchiamo anche di garantire un servizio di raccolta diffuso dove spesso i grandi con i loro camion a 3 assi non ci arrivano nemmeno. Raccogliamo prevalentemente a Fontanafredda, Budoia, Caneva e Polcenigo, ma la raccolta è un po' diffusa e arriviamo anche sino a Claut. Senza questo servizio sarebbero destinate a morire anche le piccole aziende che producono pochi ettolitri e non vengono prese in considerazione dalle società più grandi. Una stalla con una vacca è sempre stata un sostegno vero per le famiglie molto più di molte altre colture».

I PRODOTTI

Situata in via Carducci la latteria di Fontanafredda era nata negli anni '50 del secolo scorso. Primo e fondamentale casaro fu Raffaele Minelli che guidò quella latteria, nata turnaria, e poi evolutasi sino a rimanere, nel panorama comunale, l'unica vera realtà locale nella trasformazione del latte. «Lo scorso anno è andato in pensione Gianni Minelli, chiudendo un vero e proprio ciclo. Ora la latteria riparte da alcuni punti di forza come i propri formaggi come il Montasio o la propria ricotta davvero molto apprezzati ma anche una realtà economica con 11 dipendenti e con tre punti vendita diretti. Allo spaccio di via Carducci si affiancano infatti quelli di San Vito al Tagliamento e di Cordignano. «È proprio per garantire un futuro a questa forza che abbiamo rinnovato il direttivo. I nostri prodotti sono apprezzati e quest'anno il trend delle vendite è sicuramente in crescita rispetto al 2019. Un dato positivo nonostante tutto quello che abbiamo dovuto passare nei mesi scorsi e che fa ben sperare per il futuro della nostra realtà. Certo le difficoltà non mancano e le aziende stesso meritano più attenzione. Altro punto dolente è la questione dei prati stabili che spesso, pur capendo e condividendone anche i fini, diventano molto vincolanti per le aziende stesse».

 

da Il Gazzettino di Pordenone del 04.08.2020

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