dalleCOOPERATIVE

ORTOTEATRO

ORTOTEATRO

Appuntamenti dal 13 al 15 ottobre

Categorie: Dalle Cooperative

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venerdì 13 ottobre 2023 ore 21

Centro Culturale Aldo Moro - via Traversagna 4 - Cordenons

 

Comune di Cordenons in collaborazione con Ortoteatro organizza

Rassegna Autunnale

 

ODIO LA RESILIENZA Contro la mistica della sopportazione

Conferenza e presentazione del Libro con la partecipazione dell’Autore 

DIEGO FUSARO

Moderatore Stefano Boscariol.

Si fa un gran parlare di resilienza. Viene descritta come la virtù dell'uomo che ha capito come va il mondo. Nulla può spezzare il resiliente, perché è capace di assorbire qualsiasi colpo e resistervi, come il metallo regge l'urto e riprende la forma originaria. Tutti i media ne parlano in questi termini, ricorre nei discorsi dei governanti, abbonda nelle narrazioni sulla collettività. 

Ma la resilienza è una favola, ci dice Diego Fusaro. Una fiaba della buonanotte cantilenata al fine di stordirci e farci assopire. È un incubo che minaccia il nostro futuro. L'uomo resiliente è il suddito ideale. Si accontenta di ciò che c'è perché pensa che sia tutto ciò che può esserci. Non conosce nulla di grande per cui lottare e in cui credere. Ha abbandonato gli ideali e vivacchia convincendosi che il suo compito, la sua missione, sia di accettare un destino ineluttabile. Anzi, viene portato a pensare che proprio nella passività possa dare il meglio di sé. 

È storia vecchia. Da sempre chi ha il potere ci chiede di subire in silenzio, di sopportare con stoica resilienza per poter agire indisturbato. Ma in questi anni ce lo chiede ancora di più: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di Mario Draghi ne è un esempio lampante, ma già nel 2013 il «dinamismo resiliente» era la parola d'ordine del World Economic Forum. Perché, certo, la resilienza è un profilo psicologico, ma anche un atteggiamento politico. I cittadini sono chiamati a fare propria la virtù dell'adattarsi senza reagire alle storture invocando il cambiamento. Non è forse il sogno inconfessabile di ogni padrone quello di governare schiavi docili e mansueti? Eppure "vivere vuol dire adoperarsi per cambiare il mondo con i propri pensieri e con le proprie azioni" scrive l'autore: una vera e propria chiamata alle armi. "Riprendiamoci le nostre passioni annichilite da questa docilità. Frangar, non flectar."

Diego Fusaro

Attento studioso della “filosofia della storia” e delle strutture della temporalità storica, con particolare attenzione per il pensiero di Fichte, di Hegel, di Marx e per la “storia dei concetti” (Begriffsgeschichte) tedesca. Ha curato l’edizione bilingue di diverse opere di Marx. Ha inoltre dedicato quattro studi monografici all’interpretazione del pensiero marxiano e ai suoi nessi con l’idealismo fichtiano e hegeliano: Filosofia e speranza (2005), Marx e l’atomismo greco (2007), Karl Marx e la schiavitù salariata (2007), Bentornato Marx! (Bompiani, 2009). Tra i suoi altri scritti si ricordano inoltre Il futuro è nostro. Filosofia dell'azione (Bompiani, 2014) Pensare altrimenti (Einaudi, 2017), Il nuovo ordine erotico. Elogio dell'amore e della famiglia (Rizzoli, 2018), La notte del mondo (UTET, 2019), Glebalizzazione (Rizzoli, 2019) e Caro Epicuro (Piemme, 2020). È il curatore del progetto internet “La filosofia e i suoi eroi” ( www.filosofico.net ).

Ingresso gratuito.

 

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sabato 14 ottobre 2023 ore 21

Centro Culturale Aldo Moro - via Traversagna 4 - Cordenons

 

Comune di Cordenons in collaborazione con Ortoteatro organizza

Rassegna Autunnale

 

VAJONT: 60 ANNI, PAROLE E MUSICA

Serata concerto con l’Orchestra di Fiati della Livenza

Musiche originali e direzione Walter Bonadè

Voce narrante Federica Guerra

L'anno in corso segna il 60° anniversario della tragedia detta, comunemente, del Vajont. La serata-concerto "Vajont: 60 anni, parole e musica" vuole essere un degno momento di raccoglimento e ricordo, per non dimenticare.

Il progetto

Il 9 ottobre 1963 una fetta del Monte Toc precipitò nel lago artificiale del Vajont, sollevando un’immensa onda che spazzò la valle e travolse tutto ciò che trovò lungo il suo cammino. Vi furono quasi duemila morti, tra cui 487 bambini: una catastrofe immane, anche per le modalità con le quali avvenne.

In quel momento qualcosa andò perduto per sempre: non solo le vite umane, ma tutto un mondo irripetibile che ha ritrovato vita tra le pagine di un libro bellissimo: “Il volo della martora” di Mauro Corona. L’autore aveva solo tredici anni quando avvenne la tragedia, ma non abbandonò mai la sua valle, vi rimase abbarbicato alle rocce, figlio dei boschi e fratello degli animali, conservando con cura, nella memoria, le immagini del passato.

Ѐ proprio nella forza espressiva de “Il volo della martora” che il compositore e direttore artistico Walter Bonadè ha trovato lo stimolo fortissimo per provare a raccontare, con la musica, una storia fatta di tante tragedie personali e stati d’animo ancora oggi fortemente scossi, una storia che egli stesso ha imparato a conoscere meglio aggirandosi proprio in quei paesi, tra quelle montagne e tra quelle persone.

Ne è scaturito il brano intitolato semplicemente “Vajont” , che nella serata-concerto "Vajont: 60 anni, parole e musica" rappresenta il punto d'arrivo di un percorso fatto di composizioni musicali per la maggior parte originali e legate a testi recitati. Queste, tramite la fusione di musica e parole, raccontano del rapporto uomo-natura, della vita della gente semplice, della stupidità dell'uomo sapiente. Si tratta di brani musicali che mantengono vive, negli ascoltatori, quelle suggestioni che anche oggi si provano visitando i luoghi della tragedia, la memoria della felicità di un tempo scomparsa per sempre e il ricordo di quel dolore che rimarrà tale in eterno.

Ingresso gratuito.

 

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domenica 15 ottobre 2023 ore 20.30 

Teatro Pileo - via Cesare Battisti 53 - Prata di Pordenone

 

Comune di Prata di Pordenone, pordenonelegge

ORO PURO 

1492. Nuno va in America

Con Fabio Genovesi. Intervista di Alberto Garlini

Secondo appuntamento del programma autunnale di pordenonelegge fuoricittà, il cartellone diffuso organizzato da Fondazione Pordenonelegge.it – a cura di Gian Mario Villalta (Direttore artistico), Alberto Garlini e Valentina Gasparet, in stretta sinergia con le Amministrazioni Comunali – che raggiunge il pubblico di otto centri della provincia di Pordenone.

Domenica 15 ottobre, alle 20.30 l’incontro al Teatro Pileo di Prata di Pordenone: lo scrittore toscano Fabio Genovesi presenta “Oro puro” (Mondadori), in dialogo con Alberto Garlini, curatore di pordenonelegge: una grande avventura umana, esistenziale e sentimentale, che si snoda attraverso imprese, amori, crudeltà spaventose e improvvise tenerezze, svelando i retroscena della scoperta accidentale delle Americhe, fra violenze, soprusi e malintesi.

Palos, Spagna, agosto 1492. Nuno ha sedici anni, ed è un granchio. O almeno questo è il soprannome che gli ha dato sua madre, morta pochi mesi prima, di cui Nuno conserva un ricordo che è dolore e luce insieme. Pur vivendo sul mare, Nuno non ha mai desiderato solcarlo. Finché, per una serie di circostanze tanto sfortunate quanto casuali, deve imbarcarsi su una nave di cui ignora la destinazione. Si tratta della Santa María, a bordo della quale Cristoforo Colombo scoprirà - per caso e per sbaglio - il Nuovo Mondo.

Attraverso lo sguardo di Nuno, percorriamo il viaggio più importante della storia dell’umanità: i giorni infiniti prima di avvistare terra, fino alla scoperta di un mondo nuovo, una nuova umanità, una nuova, diversa possibilità di intendere la vita. In questo Paradiso Terrestre, Nuno imparerà quanta ferocia, quanta avidità possa motivare le scelte degli uomini, ma anche la forza irresistibile dell’amore, che lo travolgerà fino a sconvolgere i suoi giorni e le sue notti.

L’incontro è a ingresso gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili. 

È suggerita la prenotazione iscrivendosi attraverso il sito pordenonelegge.it https://www.pordenonelegge.it/mypnlegge 

Info: Tel. 0434.1573100 mail segreteria@pordenonelegge.it 

 

 

Info:

Ortoteatro Centro Culturale Aldo Moro 0434 93 27 25 o 320 05 300 07 (anche WhatsApp)

centroaldomoro@gmail.com 

www.ortoteatro.it 

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