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"LIBERA PUOI" - #fattisentire

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La Commissione donne di Confcooperative contro gli abusi e la violenza di genere. 

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In questo difficile momento, comune a tutti, a più voci si è alzato l’appello a portare maggiore attenzione, per quanto non sia mai abbastanza, per far sentire sostenuti le donne le ragazze i ragazzi le bambine e i bambini, che subiscono sopruso verbale emotivo fisico.

L’emergenza dovuta al contagio da corona-virus, costringe tutti ad una forzata clausura, ed è quasi certo, che vengono ad inasprirsi le occasioni di vessazione e abuso e ad abbassarsi le opportunità di richiesta di aiuto, decompressione e soccorso, molto più marcatamente in tutti quei contesti, cittadini e non, dove il disagio socio economico è macro e le strutture socio assistenziali, volontarie e strutturali, fanno più fatica ad essere presenti, già in tempi di allerta ordinaria.

Per abbattere le distanze, accentuate dall'isolamento forzato, per contrastare il calo delle chiamate ai telefoni di aiuto e ascolto, di minori e donne, per non aggravare il senso già precario di libertà di azione per coloro che provano a reagire, ecco che il richiamo alla maggiore attenzione prende forma attraverso una nuova vigilanza e attraverso nuovi provvedimenti per tutelare e proteggere da convivenze nocive.

Dobbiamo amplificare la presenza, amplificare gli strumenti, amplificare l’informazione e i canali di comunicazione.

La Commissione donne di Confcooperative, che non perde occasione per sostenere il contrasto alla discriminazione, agli abusi e alla violenza di genere, partecipa alla divulgazione delle informazioni per rimarcare che c’è sempre la possibilità di denunciare e trovare accoglienza e ascolto anche se le donne in pericolo, sono costrette in casa.

 

Uno degli strumenti attivi è la campagna del Dipartimento per le Pari Opportunità, a firma della Ministra Elena Bonetti, Libera puoi. La campagna ha l'obiettivo di promuovere il numero 1522, attivo h24, e far conoscere l’app “1522”, disponibile su IOS e Android, che consente alle donne di chattare con le operatrici e chiedere aiuto e informazioni in sicurezza, senza correre il rischio ulteriore di essere ascoltate dai loro aggressori.

A rinforzare il messaggio, artiste e artisti, volti familiari che aiutano ad avvicinare le persone e le sensibilità.

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