LE COOPERATIVE DI COMUNITA’

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La relazione introduttiva del presidente di Confcooperative Pordenone Luigi Piccoli agli incontri del 3 e 4 maggio a Cimolais e Tramonti di Sotto

Categorie: Dall'Unione

Tags: Confcooperative ,   Pordenone ,   comunità

Si sono tenuti venerdì 3 e sabato 4 maggio a Cimolais ed a Tramonti di Sotto i due incontri organizzati da Confcooperative Pordenone e Montagna Leader per parlare di risorse locali, capitale umano, luoghi di appartenenza e soprattutto di intraprendenza comunitaria. Sono stati due eventi molto stimolanti quelli sulla cooperazione di comunità grazie anche a dei relatori eccezionali come Giovanni Teneggi (direttore di Confcooperative Reggio Emilia e animatore di molte iniziative di cooperazione di comunità), Massimiliano Monetti (presidente di Confcooperative Abruzzo) e Luca Riccadonna (cooperativa Fuoco delle Alpi Giudicarie in Trentino).

 

Di seguito la relazione introduttiva del presidente di Confcooperative Pordenone Luigi Piccoli:

 

Come Confcooperative Pordenone abbiamo cominciato a parlare di cooperative di comunità con Montagna leader già quattro anni fa, nella fase della programmazione del nuovo programma europeo  Leader.

La nostra organizzazione è convinta che la cooperazione di comunità possa rappresentare uno strumento utile per rivitalizzare il territorio e cercar di contrastare lo spopolamento montano.

D’intesa con il GAL Montagna leader abbiamo organizzato questi due incontri – questo pomeriggio qui a Cimolais (ndr 03 maggio 2019), domani mattina a Tramonti di sotto (ndr 04 maggio 2019) – che rientrano nell’attività di animazione condotta con l’ente di formazione SOFORM per far conoscere che cosa sono e come operano le cooperative di comunità. E in questo ci aiuterà Giovanni Teneggi, direttore di Confcooperative Reggio Emilia e, come si definisce lui stesso, con passione per la montagna e le cooperative di comunità. E’ uno dei massimi esperti di questo nuovo strumento.

Avremo poi modo di conoscer da vicino due esperienze dirette, con testimonianze di comunità intraprendenti: Luca Riccadonna, ci racconterà della cooperativa Fuoco di Comano in Trentino e Massimiliano Monetti, che è presidente di Confcooperative Abruzzo, ci presenterà il progetto “Reti dei borghi”.

Prima del dibattito, Piergiorgio Sturlese e Deborah Del Basso di Montagna leader presenteranno l’azione “Sostegno all’avvio di una cooperativa comunità” e gli estremi del bando di prossima uscita.

Come ci ha detto il prof. Borzaga nell’assemblea che abbiamo tenuto a dicembre a Sesto al Reghena, “la cooperazione di comunità propone un modello di sviluppo locale innovativo perché basato non più sulla decisione o il solo sostegno di una autorità pubblica o su calcoli di tornaconto individuale, ma sulla decisione di un insieme anche eterogeneo di persone – e talvolta anche di istituzioni – di farsi carico collettivamente della soluzione di un problema condiviso, definendo di comune accordo che cosa, in che modo (cioè con la produzione di quali beni e servizi) e come ognuno partecipa all’iniziativa.

Tuttavia, se tutto ciò dimostra che un modello di sviluppo locale cooperativo è non solo possibile, ma necessario per recuperare risorse e territori, non è detto che sia anche di facile attuazione. La diffusione della cooperazione di comunità, oltre le ancor limitate esperienze pilota, necessita la presenza di alcune condizioni sia locali – come la fiducia tra i soggetti promotori e tra questi e la comunità – che generali, come un diverso modo di concepire il ruolo dell’impresa cooperativa, un ripensamento del concetto di mutualità e una revisione attenta della legislazione cooperativa, che riduca lacci e lacciuoli.”

Pur in assenza di una legislazione speciale – sia a livello nazionale che regionale - che definisca questa particolare forma di impresa, possiamo annoverare la presenza consolidata anche nella montagna pordenonese di alcune realtà cooperative che perseguono con successo finalità di sviluppo del territorio, attraverso l’erogazione di servizi essenziali, la cura dell’ambiente e la promozione turistica. E’ questo un modo per tenere unite le comunità e contribuire alla loro sopravvivenza in presenza di condizioni ambientali rese difficili dal decentramento e dalla carenza di occasioni di lavoro.

Siamo convinti che l’impresa cooperativa, fondata sul rapporto mutualistico che lega i diversi portatori di interessi, possa favorire la realizzazione di azioni propulsive alla crescita sociale ed economica delle comunità locali contribuendo allo sviluppo del territorio, alla crescita culturale e più in generale del benessere collettivo.

Voglio ringraziare la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ed in particolare Montagna Leader per aver colto le nostre istanze rivolte alla creazione di opportunità che siano di aiuto ad operazioni di tipo imprenditoriale mirate all’avvio di cooperative di comunità. Un grazie sentito anche all’Ente Parco Dolomiti Friulane e ai Comuni di Cimolais e di Tramonti di Sotto.

Esprimo l’auspicio che l’azione di “sostegno” per la costituzione dell’impresa possa essere colta favorevolmente da quanti sono desiderosi di intraprendere e, nel contempo, siano legati al territorio della montagna pordenonese.

Confcooperative Pordenone è disponibile a mettersi al fianco di chi intende progettare nuove esperienze cooperative, nella convinzione che la cooperazione possa ancora rappresentare – sia per la sua storia che per definizione – uno strumento strategico nel dare risposte concrete ai bisogni primari di una comunità”.

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