POLINOTE

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Domenica 22 gennaio: 3° appuntamento della Masterclass annuale con Francesco Bearzatti

Categorie: Dalle Cooperative

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Domenica 22 gennaio alle ore 15.00, ritorna la

Polinote Music Room con il 3° appuntamento della Masterclass annuale

tenuta dal sassofonista e clarinettista Francesco Bearzatti

 

In programma

PRIME COMPOSIZIONI E REPERTORIO

 un Workshop aperto a  tutti gli strumenti e rivolto a musicisti professionisti e non, allievi ed appassionati.

Ci si può iscrivere come partecipanti o uditori.

 

Per info & iscrizioni:

Segreteria Polinote Tel. 0434 520754 Cel. 347 7814863

dal lunedì al venerdì ore 16:00 – 19:00 | info@polinote.it

 

Francesco Bearzatti

Narratore innamorato delle parole e capace di prodigiose innovazioni, straniero sempre e ovunque eppure profondamente italiano, musicista all’eterna ricerca dell’altro, attirato irresistibilmente dai processi rivoluzionari purché liberi e mutevoli e non rigidi, Francesco Bearzatti ha trascorso l’infanzia nella provincia friulana.

Con i coetanei ha condiviso i primi amori musicali, ascolti da rockettaro vero: led zeppelin, deep purple, poi è arrivato il punk, ramones, sex pistols e tutti gli altri. Diplomato in clarinetto al Conservatorio di Udine, studia composizione con il maestro Daniele Zanettovich ,Francesco approfondisce gli studi alla Jazz Mobile di New York con George Coleman.

Per molti anni si dedica alla musica rock e pop, per diverso tempo si esibisce nelle discoteche locali anche nelle vesti di dj e incide alcuni progetti di musica elettronica che segnano profondamente la sua corsa musicale: “ho suonato molta musica pop specie quando ero molto giovane. Ho suonato per cinque anni in discoteca, più o meno tutte le sere, lavorando con vari dj, e mi è capitato di registrare anche molta musica elettronica. Questo tipo di situazioni rappresenta un’influenza ancora oggi molto evidente: fa parte del mio background e quando penso ai miei progetti, mi viene naturale andare a pescare anche nel mio passato extra-jazzistico”.

Tra le prime e più importanti esperienze formative è certamente il disco “live at vartan” – e conseguente tournée negli stati uniti – a nome del trombettista russo Valery Ponomarev nel quale si ritrova a suonare con il batterista Ben Riley, storico partner di Thelonious Monk.

Forma nel 1994 il Kaiser Lupowitz trio, formazione legata al periodo veronese e composta da Enrico Terragnoli alla chitarra e Zeno De Rossi alla batteria, che prende il nome da un investigatore privatore, personaggio inventato da Woody Allen per una short story, cui viene dato l’incarico di trovare Dio. Di chiara ispirazione newyorkese, specie per quell’avanguardia che si stava consumando all’interno della Knitting Factory, il trio si contraddistingue per una profonda spinta folk, con mescolamenti vari con il klezmer e la musica indiana. Insieme registrano un paio di dischi: “Dommage” gode anche della partecipazione di Kurt Rosenwinkel alla chitarra; “you don’t!”, inciso al systems two studio di Brooklyn, vede affacciarsi Josh Roseman al trombone.

Il primo disco da leader è intitolato “Suspended Steps”, inciso per la Caligola Records in quartetto con Paolo Birro al pianoforte, Marc Abrams al contrabbasso e Max Chiarella alla batteria. Il disco, pubblicato nel ’98 e formato da repertorio quasi totalmente originale, gode di un buon consenso di pubblico e della critica specializzata (in particolare sul magazine francese jazzman). Tuttavia il periodo seguente, gli anni trascorsi in Francia, a Parigi, segnano per Francesco l’apice della sua corsa artistica. Stringe un’ottima amicizia con Aldo Romano e partecipa alle registrazioni di “Because of Bechet” e di moltissimi altri dischi importanti . Proprio in quell’occasione incontra Emmanuel Bex, virtuoso suonatore di organo. I tre formano il Bizart Trio capeggiato da Francesco e registrano “Virus” per l’Auand Records  di marco valente (2002) e replicano due anni più tardi con “Hope” nel quale compare anche Enrico Rava.

Nel 2003 viene votato miglior nuovo talento al top jazz indetto dalla rivista specializzata musica jazz.

Tra le molte collaborazioni, sicuramente di rilievo è quella con Giovanni Mazzarino. Francesco prende parte a diverse incisioni sia del quartetto che del quintetto del pianista siciliano, da “plays ballads” del 1999 a “live allo spasimo” del 2003, suona con T. Harrell, R. Brecker, E. Texier, Louis Sclavis  e molti altri.

Prende parte al nuovo disco di Gianluca Petrella “indigo 4” per la Blue Note ed è tra i protagonisti del quintetto di Stefano Battaglia con il quale ha già inciso un disco-tributo a Pier Paolo Pasolini.  Sempre per Auand Records incide con i Sax Pistols “Stolen Days” (formazione nella quale lo affiancano Stomu Takeishi al basso elettrico e Dan Weiss alla batteria).  Dopo aver partecipato al secondo disco dell’indigo 4, nel febbraio del 2008 viene pubblicato dalla parco della musica records il disco “tinissima”, lavoro interamente dedicato alla figura di tina modotti e concepito con la tromba di Giovanni Falzone e la ritmica formata da Danilo Gallo e Zeno De Rossi, questo è considerato uno dei lavori più interassanti del 2008.

Vince nell’ambito del referendum top jazz 2009, indetto dalla rivista musica jazz, il premio come `strumentista dell’anno sezione ance“.

Miglior musicista europeo 2011 accademie jazz francaise.

Nel 2010 “x (suite for malcolm)“ viene premiato come “miglior disco dell’anno“ nel top jazz 2010 e come miglior album in italia da jazzitaward.

Miglior ancia 2011 referendum musica jazz e miglior sax tenore jazz it awards. In Francia collabora con Luis Sclavis, J.Pierre Como ed entra a far parte del 5tetto di Henri Texier con il quale incide Canto Negro.

Nel 2011 esce per CAM Jazz il disco Monknroll che in Francia avrà un enorme successo e porterà il 4tetto in tour mondiale. Esce 4 anni dopo “ This Machine Kills Facists”, omaggio a Woody Ghutrie e  nell’ Ottobre 2020  esce per CamJazz l’album “Zorro”: nel centenario della creazione di Zorro, il sassofonista Francesco Bearzatti e il suo tinissima Quartet presentano l’ultimo contributo al vasto e spettacolare panorama jazz. Zorro è una favolosa Suite in cui trovano posto grandi temi di respiro cinematografico, interludi romantici, ampi paesaggi e inseguimenti movimentati. Dal 2019 fa parte della SPECIAL EDITION di Enrico Rava con il quale ha inciso il nuovo disco targato ECM.

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